Lascia che scenda la sera
sulle ansie e paure del giorno,
sulle lacrime non versate,
su parole non pronunciate
perché nessuno era lì ad ascoltare.
Lascia che scenda la sera
e dalla magica ampolla
versi il nettare e la fresca rugiada
che le piaghe del cuore risana.
E poi al cielo solleva lo sguardo,
alla stella che prima si accende
e a lei sola rivolgi il sospiro
che nessuno è lì ad ascoltare.
Altre stelle che poi brilleranno
sentiranno la voce del cuore,
il tuo canto quasi senza parole,
e un riflesso del loro splendore,
io lo so, su di te manderanno.
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