Il premio letteraio Carrieri: un successo della città di Taranto

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Il Premio è stato volutamente dedicato al grande poeta del 900 RAFFAELE CARRIERI, tarantino, un poeta ulisside, gitano uomo del ‘900 che ebbe in sé le visioni culturali del mondo, ma mai tradì la cultura umanistica della sua terra, della sua Taranto , del suo mondo giovanile.

Ancora la poesia ha vinto sul conformismo e sul materialismo : -ha scritto Paolo De Stefano – ancora una volta foscolianamente la poesia ha vinto il silenzio dei tempi…” .

Ancora una volta giovani e meno giovani hanno dimostrato di essere partecipi del segno della poesia e ad esprimere in modo originale i propri sentimenti e le proprie fantasie: dal Piemonte all’Abruzzo, dalla Campania alla Lombardia, dal Friuli al Lazio, dalle Marche alla Sicilia, all’Umbria , al Veneto, alla Sardegna, le voci delle città di Roma, Pesaro, Caserta, Potenza, Bologna, Pavia, Reggio Calabria, Bari, Lecce, Verona, Milano Frosinone, Bergamo, Rovigo, Rieti, Udine, Sondrio, L’Aquila, Venezia, Brescia, Catania… hanno arricchito di poesia questi giorni e mesi pieni di preoccupazioni e di profondi aneliti a rivivere una normalità ed anche una vita interiore attraverso quei semplici versi …

La poesia conforta, aiuta, sorregge ogni sconfitta di dolore, tutto si trasforma nella serenità dell’arte, la voce dell’anima si chiama poesia. Il tempo passa, fugge, le illusioni si disperdono, ma il tutto nell’intimo dell’anima.

Certo è stato per noi tutti abbastanza consolante assistere al numero non esiguo dei partecipanti, se è vero che i temi sentimentali , etici, religiosi, morali sono sovente gli stessi nei vari e diversi autori, pure è motivo di bella prospettiva avere codesti temi, spirituali soprattutto, una fonte contenutistica comune anche se non eguale” ( P. De Stefano).

Non è stato facile nella lettura trovar una fonte poetica più esaltante o convincente delle altre; è questa la premessa e la promessa del Premio RAFFAELE CARRIERI e come avrebbe scritto il Pascoli: la poesia come tutta la vera arte è sempre quella

                                                        “ lampada che arde, soave!

                                                   Nell’ore più sole e più tarde,

                                                  nell’ombra più mesta, più grave,

                                                  più buona, o fratello! “

Perché, si dirà qualcuno, oggi come oggi, un premio culturale di poesia e narrativa tra i partecipanti di età anagrafica diversa, di differente formazione?

La risposta, possiamo dire, è che un premio di poesia e narrativa in questo storico momento della vita culturale di una nazione e di una città rappresenta la migliore offerta , un segno certo e illuminante che sostiene la parte spirituale della esistenza: vive quella esigenza della mente e del cuore ed è necessario che viva!

                                                                                           Il Presidente del Comitato organizzatore

                                                                                                            Prof. Giosuè Illume